venerdì 23 gennaio 2015



  mio padre
Mario Rosati
segretario comunale
La vita
Nacque a Castelletto Stura il 1° maggio 1905. Nel 1921 conseguì l’abilitazione all’insegnamento elementare, cui si dedicò tra il 1922 e il 1923 a Castelletto Stura e nel collegio dei Gesuiti di Cuneo. Dal 1924 al 1930 prestò servizio nell’Arma del Carabinieri. L’ultima sede di servizio fu Monforte d’Alba, dove comandò il locale distaccamento. Nello stesso periodo conseguì la “Patente di Abilitazione alla funzione di segretario comunale” e la valorizzò frequentando corsi di perfezionamento a Cuneo e presso l’Università di Torino. Nel 1930 sposò Maggiorina Taricco, doglianese, maestra, da cui ebbe quattro figli. Fu segretario comunale in diversi comuni della provincia, e in molti casi svolse il servizio principale abbinato simultaneamente ad altri (detti oggi “a scavalco”). I servizi principali li svolse a Montanera (1930-1931), Magliano Alpi (1931-1933), Fossano (1933- 1939), Brossasco (1939-1940), Venasca (1940-1945) e, infine - dal 1945 al 1966, anno del pensionamento - a Santa Vittoria d’Alba. I servizi “a scavalco” li esercitò a Castelletto Stura, Morozzo-Margherita, Piasco, Melle, Monticello d’Alba e a Pocapaglia.
Per la saggezza e la simpatia della gente, per l’arte, la bellezza dei luoghi e la pace che vi trovò dopo la lunga parentesi della guerra, il luogo prediletto del segretario fu però Santa Vittoria d’Alba. Appassionato di storia locale compì - in particolare su Venasca e Santa Vittoria - approfondite ricerche d’archivio e le riportò in vari dattiloscritti.
Sia il Regno sia la Repubblica lo insignirono del Cavalierato. Sul numero di luglio/agosto 1966 del periodico parrocchiale di Santa Vittoria d’Alba “La Torre”, il sindaco sig. Tommaso Rabino scriveva: “ [...] all’insegna della cortesia, dell’indiscussa capacità, dell’onestà assoluta, il lavoro del Cav. Rosati accompagnò la crescita del nostro paese, ne caratterizzò un lungo periodo e grandi opere [...] ” e ancora “ [...] il suo lavoro fu [...] ancorato su imposte minime, senza debiti, esempio mirabile e piuttosto unico [...] ”. Morì a Santa Vittoria d’Alba il 26 agosto 1981. Il 2 ottobre dello stesso anno il sig. sindaco Giuseppe Oricco presiedette una riunione del Consiglio comunale in cui fu commemorato il segretario recentemente scomparso e fu deciso di “collocare una targa con fotografia nella sala consiliare, là dove sono conservati i reperti di carattere storico- archeologico e gli atti antichi dell’archivio comunale, alla cui ricerca e classificazione il Cav. ROSATI ha dedicato molta parte della Sua attività professionale e del Suo impegno.”
L’opera
Reperti
Durante gli scavi compiuti per ricavare un cunicolo dell’acquedotto sul colle dove si erge il castello, fu rinvenuta una colonia di conchiglie fossili. Il segretario Rosati raccolse le conchiglie, le catalogò e collocò in una vetrina del Comune, insieme a tutti gli antichi reperti - dalla preistoria al Medioevo - scoperti a Santa Vittoria.
Baldassarre Molino afferma: “Le testimonianze più antiche di S. Vittoria sono racchiuse in una vetrina del palazzo comunale dove, un quarto di secolo addietro, l’allora segretario Rosati ebbe curadi raccogliere reperti rinvenuti sul territorio e coprenti un arco di tempo che va dalla preistoria al Medioevo, iniziando con un’ascia del neolitico.” (1)
Elenchiamo i principali reperti rinvenuti in momenti diversi nella zona dell’Anforiano ed in altre località del territorio di Santa Vittoria, e contenuti nella vetrina citata.
Si tratta, oltre le conchiglie fossili, anche di vasi funerari, di ampolline lacrimatorie, di tubazioni e fregi in cotto e d’un’ascia in selce d’epoca preistorica. Tale ascia, del neolitico, fu rinvenuta dallo stesso segretario Mario Rosati e costituì, tra l’altro, oggetto d’apposita trattazione del prof. Edoardo Mosca (2). La vetrina racchiude, inoltre, una daga dell’epoca del Carroccio, donata al figlio del segretario, Alessandro, da una persona dell’Oltrepò Pavese, e altri oggetti che il defunto professor Mosca apprezzò.
Rifacendosi al reperimento nell’agro di qualche frammento di selce, Edoardo Mosca (3) afferma che le “uniche due testimonianze locali certe del periodo preromano di cui oggi possiamo disporre sono un’ascia in pietra verde reperita in S. Vittoria ed attualmente conservata presso quel palazzo comunale ed un’altra simile venuta alla luce nel 1981 nella frazione S. Matteo di Bra.”
Ciascun reperto fu catalogato dal Rosati ed esposto dalle passate Amministrazioni nella menzionata pregevole vetrina, collocata nella vecchia Sala Consiliare del palazzo comunale e intitolata alla memoria del solerte segretario.
Dattiloscritti
1. Stato de’ benefici ecclesiastici esistenti ed eretti in Santa Vittoria nell’anno 1728 (dattiloscritto del 1949)
2. L’icona dell’Assunta e gli affreschi della Parrocchiale di S. Vittoria d’Alba (dattiloscritto del 1948)
3. Brevi Appunti sulla costruzione della Chiesa Parrocchiale del luogo di Santa Vittoria d’Alba (dattiloscritto del 1953)
4. L’ottava della festa del Corpus Domini in Santa Vittoria d’Alba (dattiloscritto del 1954)
5. Note di storia locale, pubblicate a puntate sul Bollettino Parrocchiale di S. Vittoria d’Alba “La Torre”
6. “Appunti storici sulla confraternita di San Francesco d’Assisi in Santa Vittoria d’Alba, con
brevi cenni sulla Confraternita di Santo Spirito (dattiloscritto del 1948) 7. “Memorie di Santa Vittoria d’Alba e frazione Cinzano (fino al secolo XIX)”, dattiloscritto del 1947. “Memorie di Santa Vittoria d’Alba e frazione Cinzano (fino al secolo XIX)”
Estratto dalle ricerche storiche delle
“Memorie di Santa Vittoria d’Alba e frazione Cinzano (fino al secolo XIX)”
Argomenti trattati
ANFORIANO - ASILO INFANTILE - CASCINE STORICHE - CASTELLO - CIMITERI - CONFINI con paesi limitrofi e CATASTI - CORO della chiesa parrocchiale “nuova” (Beata Vergine Assunta) - CORPUS DOMINI e Ottava- DECIME - FERROVIA - FESTA PATRONALE DI S. Vittoria d’Alba - FONTANE - INONDAZIONI del Tanaro e PROTEZIONI - MONASTERI E ABBADIE - MUNICIPIO - OPERE D’ARTE E MONUMENTI NAZIONALI - PARROCCHIA Vecchia (Santa Maria) - PARROCI (elenco dei......) con aggiornamenti di Alessandro Rosati e Maurizio Sartore - PESO PUBBLICO - “Da S. VITTORIA a S. VITTORIA D’ALBA” - PESTILENZE e CATASTROFI - SAN FRANCESCO - SAN ROCCO - SANT’AMBROGIO - SCALINATA VILLA/BORGO - STATUA DI S. VITTORIA - Gli STATUTI - STRADA della VILLA - TORRE DELL’OROLOGIO ed altri orologi comunali - TRIBUNALE DI SANTA VITTORIA - UFFICIO POSTALE.
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1 Baldassarre Molino in Roero - Repertorio degli edifici religiosi e civili d’interesse storico esistenti e scomparsi, degli insediamenti, dei siti, delle testimonianze archeologiche - Profili storici e descrizioni - Indice toponomastico, Cassa rurale e artigiana di Vezza d’Alba, L’Artistica Savigliano, 1984.
2 Edoardo Mosca, Ascia del neolitico rinvenuta presso Santa Vittoria d’Alba, in Bollettino Studi Storici Archeologici Artistici della Provincia di Cuneo, anno 1958 n. 28.
3 Edoardo Mosca, Archeologia e storia, dal volume Arte in Bra della Cassa di Risparmio di Bra, a cura di Ettore Molinaro, L’Artistica, Savigliano, 1988.
Nota
Le monografie sono conservate negli Archivi del Comune di Santa Vittoria e in quello privato degli eredi del Segretario.
Si riporta, di seguito, la riproduzione di una lettera autografa del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi sulle monografie del cavalier Mario Rosati.










Che c’è?
C’è che mi voglio levare un sassolino dalla scarpa circa passato, presente e futuro.
Il passato lo possiamo ripudiare, volendo. Meglio no, poiché è il nostro figlio saggio e ci può insegnare molte cose.
Il futuro è invece un figlio bislacco che, se snobbato, può trasformarsi a suo tempo in un fosco presente.
Il motto che va per la maggiore tra gli sventati guru del nostro tempo (in uno dei miei libri lo metto in bocca a una fattucchiera), vale a dire “Godi il presente, scorda il passato e non pensare al futuro” non è che una boutade.
“Cave futurum!”
Roro


Che c'è?
 C'è che ho un prurito.
 Non riesco a togliermi dalla testa che smentire ufficialmente un fatto - per esempio, il pagamento di un riscatto - sia soltanto un atto politicamente corretto.
 Roro.

sabato 3 gennaio 2015


Che c’è?
C’è un pensiero minaccioso in agguato.
Lo statista, come è noto, è chi sacrifica ideologie, dogmi e ambizioni private al bene comune.
Gli statisti sono rari.
Tutti gli altri sono politici.
Secondo me lui viene fuori nei momenti di crisi. Ce n’è in Italia?
È arduo dirlo mentre il fuoco divampa.

 Che c'è? (è Capodanno)-
C'è che tutti continuano a fare gli auguri e a brindare, ma va sempre  peggio.
Perché non proviamo a cambiare, quest'anno?

 Che c'è?
C'è la presenza in rete degli stolti di turno.
Sono forse convinti di farsi una vasta clientela quelli che ti infastidiscono su internet con la loro pubblicità ossessionante?

Roro